"Santi del Secolo XII - XIII "
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San GUGLIELMO di Malavalle

Beato GIOVANNI BONO

Beato CLEMENTE da Osimo
San GUGLIELMO di MALAVALLE
(+ 1157)
Poco si conosce di questo santo eremita; è certo però che nacque in Francia, che andò pellegrinando come penitente verso molti santuari e che, al ritorno dalla Terra Santa, trovò in Toscana ,nella solitudine di Malavalle, vicino a Castiglione della Pescaia nella provincia di Grosseto, il luogo in cui trascorrere nella preghiera, nel silenzio, nel digiuno e nelle penitenze gli ultimi anni della sua vita. Non fondò un ordine religioso, né scrisse una Regola; ma l'uno e l'altra si ebbero per merito di Alberto, colui che si autodefinisce il “suo servo”. Questi lo ebbe in cura negli ultimi mesi e compose quelle che presto si intitolarono Consuetudines e Regula sancti Guillelmi. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1157, il suo sepolcro fu presto meta di molti devoti pellegrini provenienti dalla Toscana, dal Lazio e dall'Umbria, alcuni dei quali restavano a Malavalle per imitare la vita eremitica e penitente di colui che veneravano come santo protettore. Il suo culto crebbe fino ad essere approvato dal papa Alessandro III tra il 1174 e il 1181, ed ebbe nuovo impulso quando fu confermato da Innocenzo III nel 1202. Con la devozione al santo eremita aumentarono le fondazioni dei suoi discepoli, che si estesero prima in Toscana, poi nel Lazio e nella Marca di Ancona, valicando le Alpi con il nome di “Ordine di S. Guglielmo” già nel 1244. Quando i suoi discepoli undici anni dopo furono chiamati a far parte dell'Ordine agostiniano, avevano già vari conventi nel nord della Francia, nell’attuale Belgio, nella Boemia e nell’Ungheria.
L'Ordine agostiniano celebra la sua festa 23 ottobre.
Beato GIOVANNI BONO
(+ 1249)
Nacque a Mantova verso il 1168. Orfano di padre, a circa 16 anni lasciò sua madre e girovagò come attore comico per le varie regioni d'Italia; ammalatosi gravemente verso il 1209 si propose di mutare vita e fare penitenza dei suoi peccati. Recuperata la salute, cominciò ad attuare la sua promessa, vivendo prima come solitario, vicino a Bertinoro, e dal 1210 - o poco dopo - fino al 1249 in altro luogo più appartato, chiamato Butriolo, presso Cesena. Qui ebbe subito dei seguaci, che costruirono la prima casa della futura Congregazione, ma lui continuò a vivere nel suo eremo. Consta che vi tenesse un crocifisso, un'immagine della Vergine, una pila per l’acqua benedetta e una tavola sulla quale dormiva vestito. I cardi e i rovi dei giorni di maggior penitenza venivano sostituiti, quando era ammalato, con un po' di paglia e due mantelli, uno sopra la tavola e l’altro per coprirsi. Accanto al suo eremo fu presto edificata la chiesa di S. Maria di Butriolo, dove andava tutti i giorni per ascoltare la Messa. I testimoni del suo processo assicurano che si confessava frequentemente, che era umile, benigno e caritatevole. Da quando cominciò ad avere seguaci, cominciarono anche le visite delle persone attratte dalle sue conversazioni spirituali. Questo spiega il frutto dei suoi discorsi con persone di ogni ceto, sebbene, oltre ad essere laico, fosse un analfabeta. Si limitava ad ascoltare la Messa e l’Ufficio divino, e sfogava a parte il suo fervore con il Padre nostro, l’Ave Maria, il Credo, il Miserere e qualche altro salmo che sapeva a memoria. Il suo patrimonio spirituale si riduceva all'educazione cristiana ricevuta nella casa paterna, ai discorsi ascoltati dopo la sua conversione e al ricordo dei testi della Sacra Scrittura, che ripeteva nelle sue conversazioni. Questo piccolo capitale di dottrina si arricchì con l'esercizio delle virtù cristiane e l’intimità con Dio. Il suo Istituto si propagò in diverse parti, ma, non avendo alcuna delle Regole approvate, i suoi fecero ricorso a Roma, ottenendo che fosse data loro la Regola di S. Agostino. Quando contava ormai una settantina d'anni, volle porre in mani più forti la direzione delle sue comunità. Poté così dedicarsi maggiormente, negli ultimi dieci anni, alla contemplazione. Ai primi di ottobre del 1249 cominciò con alcuni discepoli il viaggio verso Mantova. Qui giunto tale si ritirò nell'eremo di S. Agnese in Porto, dove morì il 16 delle stesso mese. Sisto IV nel 1483 lo dichiarò beato.
La sua memoria liturgica ricorre il 23 ottobre insieme a quella di S. Guglielmo, eremita.
Beato CLEMENTE da Osimo
(+ 1291)
Nacque a Osimo, (An) all'inizio del sec. XIII. Eremita della congregazione eremitica di Brettino, (PS) diverrà Agostiniano nel 1256. Provinciale della Provincia anconetana (1269) e Priore Generale dell’Ordine agostiniano dal 1271 al 1290.
Animatore dell’Osservanza della vita religiosa, introdusse nell’Ordine la devozione alla Madonna e fece scelte culturali per l’Ordine fondando Studi Generalizi nelle principali città d’Europa. Il suo culto fu approvato da Clemente XIII.
La sua memoria liturgica ricorre il 19 maggio.